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La poesia ha una sua complessa storia di rilevanze culturali e sociali, oltre che estetiche, e ha consentito alle comunità di adunare i propri giacimenti di esperienze e di idealità. In questo libro, Marco Tabellione affronta una lettura rappresentativa di tali questioni e fornisce - nel tessuto stesso di un "umanesimo" multiforme - gli esempi di come, entro le rispettive circostanze estetiche e storico-biografiche, i vari interpreti della letteratura e della più generale cultura (da Dante a Baudelaire, da Petrarca a Leopardi, a Verlaine, a Pascoli, a D'Annunzio, a Saba, ad Ungaretti, a Pound ecc.) abbiano perseguito le loro modalità espressive. Si tratta, pertanto, di un libro per comprendere le dinamiche, i percorsi e gli ambiti della poesia, nei suoi autori, nelle sue estetiche e nelle sue connotazioni prevalenti. Ma questo libro, nondimeno, mette in luce anche l'arguta personalità dell'autore, poeta a sua volta, che dall'uso diretto della scrittura in versi, si confronta con le statuizioni e fruizioni di essa, fino alle idiosincrasie della post-modernità, sottolineando allo stesso tempo il carattere ormai elitario e criptico dell'arte della parola.